Chiesa di San Niccolò al Carmine
Abito dei Carmelitani
I Carmelitani fin dal XIII secolo indossavano un abito in lana non tinta di colore grigio nero, un materiale di basso pregio segno di povertà, che nel 1472 divenne nero e nel 1483 di color tané (bruno tendente al rossiccio).
L’abito era composto da:
- una tonaca molto larga, stretta in vita da una cintura di cuoio;
- una cappa, inizialmente “barrata” (a strisce bianche e nere), che poi divenne completamente bianca (1287);
- uno scapolare con cappuccio grigio che, secondo la tradizione, fu donato al frate carmelitano San Simone Stock dalla Vergine Maria nel 1251, con la promessa che chi l’avrebbe indossato sarebbe stato liberato dalle pene del Purgatorio. Per questo, portare lo scapolare è da sempre segno della consacrazione dell’Ordine carmelitano alla Vergine Maria sua patrona e dell’accettazione della protezione della Madonna ai frati;
- un copricapo chiamato zucchetto del colore della tonaca
- dei sandali con lacci.
L’abito era composto da:
- una tonaca molto larga, stretta in vita da una cintura di cuoio;
- una cappa, inizialmente “barrata” (a strisce bianche e nere), che poi divenne completamente bianca (1287);
- uno scapolare con cappuccio grigio che, secondo la tradizione, fu donato al frate carmelitano San Simone Stock dalla Vergine Maria nel 1251, con la promessa che chi l’avrebbe indossato sarebbe stato liberato dalle pene del Purgatorio. Per questo, portare lo scapolare è da sempre segno della consacrazione dell’Ordine carmelitano alla Vergine Maria sua patrona e dell’accettazione della protezione della Madonna ai frati;
- un copricapo chiamato zucchetto del colore della tonaca
- dei sandali con lacci.