Chiesa di San Niccolò al Carmine
Vicende Costruttive
I Carmelitani abbandonarono il loro originario carattere eremitico quando Papa Innocenzo IV, revisionando la Regola dell'Ordine, indicò la costruzione di chiese e conventi nelle vicinanze del centro abitato. I frati, giunti a Siena alla metà del XIII secolo, si stanziarono in una zona di campagna appena fuori dalla cerchia muraria, iniziando la costruzione della loro chiesa. Divenuta poi parte integrante della città attuale, essa dette anche il nome alla strada lungo la quale è situata, il Piano dei Mantellini: si narra infatti che sulla facciata della chiesa fosse dipinta una Madonna, oggi perduta, al di sotto della quale, in seguito alle grazie fatte ai bambini, venivano appesi i loro gonnellini o mantellini in segno di devozione. Nel 1261, in piena fase di costruzione, i frati chiesero e ottennero da Papa Urbano IV di seppellire nella chiesa anche persone al di fuori dell’Ordine, un privilegio che i fedeli ricambiarono con molte offerte, utilizzate dai frati per sostenerne le spese del cantiere. Seguendo la volontà della Chiesa, essi si inserirono così nel tessuto sociale cittadino, impegnandosi nell’educazione dei fedeli, accompagnandoli correttamente nella preghiera ed aiutandoli a convivere pacificamente sotto il segno del Vangelo. Grazie a questo ruolo di ‘assistenti sociali’ e di educatori spirituali, i Carmelitani ricevettero il riconoscimento da parte del . . .