La Cattedrale di Santa Maria Assunta
Pavimento
Il pavimento marmoreo del Duomo costituisce un’opera straordinaria e unica nel suo genere: nessun’altra grande chiesa della Cristianità può vantare una creazione artistica paragonabile a questa, per complessità di impianto e qualità esecutiva. In accordo con la visione medievale, secondo cui ogni grande chiesa era una un luogo per entrare nella sapienza, perfino quella che era la zona della Cattedrale destinata al calpestio venne utilizzata per dare forma ad un ‘percorso per immagini’ che, partendo dai tempi anteriori al Cristianesimo, guida il fedele fino alla Rivelazione. Nonostante sia stato iniziato nella seconda metà del Trecento e portato a termine quasi due secoli dopo, il pavimento mostra un’ideazione unitaria e organica. Alla sua realizzazione parteciparono alcuni tra i maggiori artisti senesi o operanti a Siena: Domenico di Niccolò dei Cori, Domenico di Bartolo, Matteo di Giovanni, Neroccio di Bartolomeo, il Pinturicchio, Domenico Beccafumi. Essi fornirono i disegni preparatori per le cinquantasei tarsie che lo compongono, realizzate poi da maestri lapicidi con la tecnica del commesso marmoreo e del graffito. Il pavimento è stato sottoposto nel tempo a molteplici restauri e rifacimenti, resi necessari dalla consunzione cui, per sua stessa natura, è stato costantemente sottoposto; proprio per preservarlo dall’usura, è stato stabilito di coprirlo . . .