L'altra Maestà

Presentazione

Per comprendere a pieno la profondità della devozione mariana dei cittadini senesi, oltre alla Cattedrale, alla Collegiata di Provenzano e alla Basilica dei Servi, non possiamo fare a meno di soffermarci sull’altra “domus Virginis”:  il Palazzo Pubblico, sede del Comune. Al suo interno è possibile ammirare un’opera considerata uno dei massimi capolavori della pittura gotica europea, per i profondi significati civici e religiosi che comunica e per la straordinaria novità del suo linguaggio formale: la Maestà di Simone Martini. A poca distanza dalla realizzazione della grande Maestà da parte di Duccio di Buoninsegna per l’altare maggiore del Duomo, ultimata nel 1311, il Comune, allora retto da nove esponenti della ricca borghesia mercantile - da cui la definizione di ‘Governo dei Nove’ - incaricò Simone Martini di eseguire un affresco di soggetto analogo, che il pittore portò a termine entro il 1315. Il fatto che le autorità cittadine volessero realizzare proprio una Maestà nelle sale del Palazzo Pubblico conferma il significato civico della devozione senese nei confronti della Vergine. Di assoluta rilevanza è prima di tutto l’ubicazione scelta per l’opera dalla committenza: il dipinto occupa infatti un’intera parete della sala più vasta e rappresentativa del Palazzo comunale, detta ‘delle Balestre’ o ‘del Mappamondo’, in cui si svolgevano . . .
  • L'altra Maestà
  • Simone Martini, Maestà, 1312-1315