La Collegiata di Santa Maria in Provenzano
Storia del Quartiere di Provenzano
Il quartiere di Provenzano deve il suo nome alle ricche famiglie ghibelline dei Provenzano e dei Salvani che, proprio in questo rione, possedevano, nel XIII secolo, le loro torri e i loro palazzi.
Il più famoso esponente di queste famiglie fu Provenzan Salvani uno dei più importanti capitani ghibellini della Toscana. Nel 1260 ebbe un ruolo di primo piano nella battaglia di Montaperti, dove i senesi riuscirono a sconfiggere le truppe guelfe di Firenze.
Morì combattendo nella battaglia di Colle val d’Elsa, nel giugno 1269, che segnò la sconfitta dei senesi. I nemici gli mozzarono la testa e un nobile del casato dei Tolomei, di nome Cavolino, la infilzò sulla punta di una lancia e, per mostrarla ai vinti, la portò in giro per la città.
In conseguenza di questa guerra, il podestà di Siena ordinò di distruggere il palazzo e la torre delle famiglie dei Provenzano e dei Salvani le cui pietre furono poi utilizzate per ricostruire il palazzo della famiglia nemica dei Tolomei.
Tutta la zona rimase abbandonata subendo, nel XVI secolo, una totale trasformazione e divenendo uno dei quartieri più pericolosi e malfamati della città, tant’è che per decreto pubblico il luogo fu destinato al postribolo e all’abitazione del boia. La sua cattiva fama era ulteriormente aggravata da numerose donne di malaffare che erano giunte in Provenzano al seguito dell’esercito spagnolo e che, quando le truppe furono cacciate dalla città, vi erano rimaste facendo del quartiere la loro abituale dimora.
Fu proprio in questo rione che iniziarono i primi eventi miracolosi attribuiti a una piccola scultura in terracotta, grazie ai quali questa parte della città divenne ben presto meta privilegiata di pellegrinaggi.