La Concattedrale dei SS. Marziale e Alberto a Colle Val d'Elsa
Altare maggiore
L’altare, punto di convergenza di tutto il tempio cristiano e dell’attenzione dei fedeli, viene consacrato attraverso l’unzione con il Sacro Crisma, che lo rende simbolo di Cristo, pietra angolare posta da Dio a fondamento della Gerusalemme Celeste. La sua forma richiama la mensa dell’Ultima Cena, che segnò l’istituzione dell’Eucarestia come memoriale della Passione, Morte e Resurrezione del Signore. Pertanto è anche simbolo nuziale, sul quale si ripresenta il sacrificio con il quale Cristo, sposo, ha fatto dono di sé alla sua sposa, la Chiesa, umanità redenta. La simbologia nuziale viene espressa, tra l’altro, dal candore delle tovaglie ricamate che coprono la mensa. All’interno dell’altare sono custodite reliquie di martiri e Santi, che hanno completato con la loro vita il sacrificio del Signore.
L’altare maggiore in marmo, presente oggi nella Concattedrale di Colle, fu offerto dal popolo e dal clero al Vescovo Francesco Niccoli nel 1935, in occasione del suo venticinquesimo di sacerdozio. Sul fronte si trova il simbolo dell’agnello dell’Apocalisse con il vessillo della Resurrezione, ad indicare come tale mensa sia il luogo dove si perpetua il sacrificio di Cristo e la sua vittoria sulla morte. In origine l’altare era costituito da una mensa in alabastro donata, nel 1629, dalla granduchessa Maria Maddalena d’Austria insieme al Crocifisso.
Durante la celebrazione, sull’altare sono collocati il
calice e la patena, realizzati in materiali preziosi, contenenti il pane e il vino che diventano corpo e sangue del Signore, durante la consacrazione.
Alcuni oggetti, usati in passato nelle celebrazioni in Concattedrale, sono oggi conservati all’interno del Museo Civico e Diocesano. Uno dei calici più significativi è senza dubbio quello dedicato a Sant’Alberto, realizzato nel XV secolo da un orafo fiorentino, che raffigura alcuni Santi e il Sacro Chiodo. Inoltre, nel Museo sono custoditi quattro calici in argento appartenenti all’antico tesoro di Galognano, un’importante testimonianza dell’esistenza di una comunità cristiana del VI secolo dopo Cristo.