Il portico sorse in seguito alla proclamazione di Caterina Patrona d’Italia del 19 giugno 1939, quando si decise di ampliare l’accesso al santuario per favorire il passaggio di pellegrini e turisti che si recavano in visita ai luoghi della Santa, abbattendo la chiesa di Sant’Antonio.
Ogni Comune d’Italia contribuì alla sua realizzazione donando la cifra necessaria per l’acquisto di un mattone, da cui la denominazione del portico. I lavori, iniziati nel 1941, subirono un’interruzione a causa degli eventi bellici relativi alla Seconda Guerra Mondiale, per poi essere portati a compimento nel 1947.
L’unico elemento antico rimasto in quest’area è il bel pozzo in travertino che si trova sulla destra, databile tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento.
Sotto il portico sono collocati i busti di quei Papi che hanno legato il loro pontificato alla figura di Caterina: Pio II, il senese Enea Silvio Piccolomini, che sancì la sua santità il 29 giugno 1461; Pio IX, che nel 1866 la proclamò Compatrona di Roma, per aver riportato da Avignone nell’Urbe la sede pontificia; Pio XII, che la volle Patrona d’Italia il 19 giugno 1939; Giovanni XXIII, che nel 1961, nel quinto centenario della canonizzazione, invitò tutti i cristiani a celebrarla; Paolo VI, che nel 1970 la proclamò Dottore della Chiesa Universale “tenuto conto dell’insigne santità di vita, dell’eminente dottrina e della sua benefica efficacia sulla vita della Chiesa”; infine Giovanni Paolo II, che nel 1999 la volle Patrona d’Europa, in virtù dello straordinario impegno di Caterina per portare la pace nell’Europa del suo tempo, attraverso i molteplici richiami con cui esortò re e principi a costituire una società ispirata ai valori del cristianesimo.
Nel portico, in occasione delle Feste annuali in onore di Santa Caterina, si svolge una cerimonia durante la quale un Comune italiano o un’associazione dona l’olio per alimentare la fiamma della lampada votiva voluta dalle mamme dei soldati caduti durante la Seconda Guerra Mondiale, collocata all’interno della Chiesa del Crocifisso. Tutti i vasi in terracotta e porcellana donati negli anni per contenere l’olio per la lampada si trovano esposti in una nicchia situata lungo il fianco destro della stessa chiesa e nel piccolo bookshop che si apre a sinistra dell’atrio di ingresso.