IX. Passando alla terza volta, nella vela di sinistra incontriamo il nono Articolo del Credo ‘SANCTAM ECCLESIAM CATHOLICAM, SANCTORUM COMMUNIONEM’ (Credo la Chiesa Santa, Cattolica e nella Comunione dei Santi) presentato dall’apostolo Matteo. In corrispondenza, Sofonia mostra il suo filatterio con l’iscrizione ‘HEC EST CIVITAS GLORIOSA QUE DICITUR EXTRA ME NON EST ALTERA’ (Questa è la città esultante di cui si dice non ce ne è un’altra all’infuori di me). La scena raffigurata si presenta secondo un’iconografia piuttosto complessa: al centro si vede la figura di un Pontefice, che simboleggia la Chiesa, come poggiato su San Pietro, a terra, semidisteso. Il Papa, con la mano sinistra, consegna a Pietro le chiavi, mentre con la destra somministra il Battesimo ad un catecumeno immerso nell’acqua di un fonte battesimale. La posizione di San Pietro rimanda al Vangelo di Matteo (16,18) ove si dice: “Tu sei Pietro e su questa pietra io edificherò la mia Chiesa”.
X. La decima vela, procedendo ancora in senso antiorario, rappresenta l’Articolo di fede ‘CREDO REMISSIONEM PECCATORUM’ (Credo la remissione dei peccati), come mostra il filatterio tenuto dall’apostolo Simone. In corrispondenza, Malachia recita un passo del suo libro : ‘CUM HODIO (sic!) ABUERIS (sic!) DIMITTE (Se la odi lasciala andare)’. Nella scena un prete impone la mano destra sulla testa del penitente inginocchiato di fronte a lui, in atto di preghiera: il momento raffigurato dall’artista è quello dell’assoluzione dei peccati “in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.
XI. Nella vela che fiancheggia la parete destra del Battistero è raffigurato l’Articolo ‘CREDO CARNIS RESURRECTIONEM’. Questa verità di fede è pronunziata da Giuda Taddeo, laddove il profeta Zaccaria nel mostra nel filatterio un brano del suo libro: ‘SUSCITABO FILIOS TUOS’ (Resusciterò i tuoi figli). Nella parte superiore della scena quattro angeli suonano le trombe a radunare gli “eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei cieli”. Al possente concento, i morti emergono dalle profonde fenditure del terreno, assumendo varie pose. La scena si affolla di corpi, resi con un linearismo plastico molto accentuato.
XII. Il Simbolo apostolico termina con l’Articolo ‘CREDO VITAM AETERNAM’ presentato da Mattia, l’apostolo che fu accolto tra i dodici come sostituto di Giuda Iscariota. Il profeta Abdia espone invece il Credo profetico dal suo libro: ‘ET ERIT DOMINO REGNUM’ (E il regno sarà del Signore). Il ciclo si conclude dunque con la serena visione del Paradiso, giardino coperto di fiori. La composizione della scena è suddivisa in due parti: in alto sono raffigurati il Cristo e la Vergine sorretti da una nube di cherubini, mentre in basso compaiono angeli musicanti e una serie di Santi fra i quali riconosciamo San Bernardino e i quattro Patroni di Siena: Ansano, Crescenzio, Savino e Vittore.